Assegno unico universale, il conguaglio può arrivare ogni mese: ecco perché l’importo è aumentato

Assegno unico universale, perché l’importo è più alto a settembre? Possibile conguaglio, per il quale l’Inps sta dimostrando di non avere una tempistica precisa e uguale per tutti.

Dopo più di un anno dall’introduzione dell’assegno unico universale non sono chiare ancora le tempistiche con cui l’Inps effettua il conguaglio, ossia l’operazione con cui a seconda delle singole situazioni può esserci il riconoscimento degli arretrati oppure la trattenuta degli importi indebitamente percepiti.

Da normativa, infatti, il conguaglio dell’assegno unico – come da circolare Inps n. 23 del 9 febbraio 2022 – dovrebbe essere effettuato “generalmente nelle mensilità di gennaio e febbraio di ogni anno successivo”, ma nella pratica non è sempre così: una prima grande tranche di conguagli c’è stata infatti a marzo 2023, mentre una seconda è scattata il 1 giugno successivo coinvolgendo 512 mila famiglie.

Ma le segnalazioni da parte dei nostri lettori si sono susseguite anche nel periodo successivo, dimostrazione che i conguagli dell’assegno unico possono esserci ogni mese. A tal proposito abbiamo chiamato il contact center Inps che ci ha confermato che le tempistiche possono variare a seconda dei singoli casi e che salvo i conguagli annunciati dall’Inps è impossibile fare previsioni su quando ci saranno.

A tal proposito, ci è stato confermato che con l’assegno unico in pagamento a settembre è stata effettuata una nuova tranche di conguagli: ecco spiegata quindi la ragione per cui con l’accredito in programma tra il 15 e il 19 settembre l’importo potrebbe risultare più alto (oppure più basso) rispetto al mese precedente.

Cos’è il conguaglio dell’Assegno unico universale e quando è in programma

https://199e132b31830ceab00c8380ee49e9fb.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-40/html/container.html

Sono diverse le ragioni per cui l’Assegno unico percepito potrebbe essere oggetto di conguaglio, operazione con cui l’Inps ricalcola tutte le somme erogate nei mesi precedenti e valuta se ci sono crediti o debiti (con rispettivo aumento o riduzione dell’importo a seconda dei casi).

Ad esempio, ricordiamo che entro il 28 febbraio di ogni anno va rinnovato l’Isee altrimenti l’assegno unico continua a essere erogato ma solamente per l’importo minimo. Tuttavia, vi è la possibilità di richiedere la nuova attestazione entro il 30 giugno successivo così che l’importo possa essere ricalcolato anche per le mensilità pregresse.

Ciò significa, ad esempio, che chi chiede il nuovo Isee a giugno riceverà l’importo aggiornato nel mese successivo, mentre il ricalcolo per le mensilità già godute – da marzo a giugno quindi – con relativo pagamento degli arretrati, ci sarà al momento del conguaglio. Conguaglio che appunto può esserci a febbraio dell’anno successivo, ma anche con qualche mese di anticipo: la conferma la abbiamo a settembre 2023, mese in cui la sede centrale Inps (ricordiamo che l’assegno unico, così come il Reddito di cittadinanza, viene gestito a livello centrale e non dalle singole sedi territoriali) ha effettuato il ricalcolo per molte delle famiglie che hanno aggiornato l’Isee entro il 30 giugno scorso.


Pubblicato

in

da

Tag: